L’essenza del peccato
Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti. (Romani 15:19 NR
Il primo peccato di Adamo ed Eva dimostra l’essenza del peccato. Resistettero alla volontà divina e non si sottomisero a essa, scegliendo invece di fare ciò che ritenevano fosse nel loro interesse. Non vollero lasciare che fosse Dio a decidere cos’era meglio per loro.
Invece di accettare che Dio era il loro Creatore e che quindi erano soggetti a Lui, cedettero alla tentazione di elevarsi al posto di Dio. Dio aveva detto che, se avessero mangiato il frutto dell’albero sarebbero certamente morti. Il serpente disse loro che non sarebbe successo. Dio aveva detto loro la verità, tuttavia non credettero alla sua parola; misero in dubbio chi avesse ragione.
Prima di questo primo peccato, Adamo ed Eva vivevano in armonia con il loro Creatore. Godevano della sua compagnia; confidavano e credevano in Lui. La loro decisione volontaria di disubbidire a Dio cambiò tutto ciò, non solo per loro, ma per tutta l’umanità.
L’umanità è colpevole del peccato davanti a Dio, perché il peccato di Adamo ed Eva è imputato a tutti e perché ognuno di noi pecca individualmente. Poiché peccatori, siamo separati da Dio.
Dio, nel suo amore per l’umanità, fornì agli esseri umani un modo per essere perdonati, riconciliati a Lui e risparmiati dalla sua ira.
Essere riconciliati a Dio mediante Gesù, essere perdonati per i nostri peccati ed essere redenti, è il dono più meraviglioso che si possa ricevere — un dono personale, direttamente dalla mano di Dio. - Peter Amsterdam [1]
Il peccato può essere definito come l’atto personale di ribellarsi a Dio e alla sua volontà. È la trasgressione delle leggi divine […] la violazione delle istruzioni date da Dio. È l’allontanamento dalla volontà divina da Lui espressa. - J. Rodman Williams
[1] Ancora Perché il peccato conta