Responsabilità morale

Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. (Giacomo 4:17)

Quello del peccato è un argomento importante, visto che influenza la vita di ogni essere umano ed è ciò che ha causato la separazione tra gli esseri umani e Dio. Per nostra fortuna Dio, nel suo amore e nella sua misericordia, ha reso disponibile all’umanità la salvezza dal peccato, mediante la sofferenza e la morte di Gesù.

Sebbene Dio abbia espresso la sua volontà e la sua legge morale nella Bibbia, ci fu un tempo in cui la Bibbia non esisteva. Ci sono anche molti che non l’hanno mai letta né ascoltata, o non sanno che contiene la verità riguardante Dio e la sua volontà. Comunque, nel corso della storia gli esseri umani hanno in qualche modo conosciuto intrinsecamente la legge morale di Dio, perché Dio l’aveva integrata nel cuore di ogni persona.

Poiché gli esseri umani hanno una conoscenza intuitiva della legge morale che c’è in loro, hanno il senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, di una loro responsabilità morale. “Risulta dalla testimonianza della loro coscienza”. La legge morale e la volontà divina espresse nelle Scritture, insieme al fatto che ogni persona ha una conoscenza istintiva della legge morale e una coscienza che rende testimonianza quando essa viene infranta, significano che tutti gli esseri umani — che conoscano le Scritture o no — sono consapevoli di non riuscire a conformarsi ad essa, di deviare da essa e di fare il male. - Peter Amsterdam [1]

Chi pecca disubbidisce al senso del giusto. Perde la visione del bene. Vede un sentiero, ma non lo segue. Ode una voce, ma dice “no” invece di “sì”. - Rufus Jones

[1] Ancora Perché il peccato conta

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