Tre tipi di amarezza
[Badate] bene che nessuno rimanga privo della grazia di Dio e che non spunti alcuna radice di amarezza che vi dia molestia. (Ebrei 12:5 NR)
Una volta ho letto un articolo che parlava di tre tipi di amarezza.
Il primo è nei riguardi di Dio. Questo tipo di amarezza può nascere da situazioni in cui non si capisce perché è successo qualcosa di brutto: la perdita di una persona cara, un disastro naturale o qualsiasi cosa possa sembrare ingiusta. Ci arrabbiamo con Dio per averlo consentito; abbiamo l’idea che non abbia ascoltato le nostre preghiere — o che non gliene importi niente.
Il secondo è nei riguardi degli altri. Forse qualcuno ci ha trattato scorrettamente, ha compiuto un’azione disonesta o ha sparlato di noi alle nostre spalle. Pensiamo che non potremo mai perdonarli e che, anche se potessimo, non se lo meritano e certamente non sarebbe giusto.
L’ultimo tipo — che non sempre ci rendiamo conto essere una forma di amarezza — è quella nei confronti di noi stessi. Magari sappiamo nel nostro cuore che Dio ci ha perdonato per qualche errore che abbiamo fatto, ma noi non riusciamo a perdonarci e rimaniamo legati a quel sentimento negativo.
Penso che tutti in qualche momento provino amarezza nei confronti di qualcuno. Tutti rimangono feriti ed è difficile gestire persone e situazioni difficili. Il segreto sta nel modo in cui si gestiscono quelle ferite.
L’amarezza può farci perdere la grazia che Dio desidera darci. Come nell’esempio della radice, all’inizio è difficile notare l’amarezza, ma quando quell’“erbaccia” spunta, se ne vedranno i sintomi. Se continuiamo a lasciarla crescere senza sradicarla, può impadronirsi della nostra vita. —Nina Kole [1]
Perdonare vuol dire liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. —Lewis B. Smedes (1921–2002)
[1] Contatto Ben conservati o inaciditi?